La bellezza dell’uva l’eccellenza dei vini
Erbaluce
Il nome Erbaluce evoca tutta la bellezza di questo vitigno, caratterizzato da acini brillanti e luminosi come i colori dell’alba, che a maturità assumono riflessi ramati, rosa corallo e aranciati. Come scrive nel 1606 Giovan Battista Croce, gioielliere di Carlo Emanuele I di Savoia:
Elbalus è una bianca detta come Albaluce perché biancheggiando risplende: fa li grani rotondi, folti e copiosi, ha il guscio o sia scorza dura, matura diviene rostita, e colorita, e si mantiene in su le piante assai; è buona da mangiare , e a questo fine si conserva: fa li vini buoni e stomacali.
Il vitigno Erbaluce è coltivato esclusivamente nel Canavese, territorio collinare di origine morenica con clima mite, che trova il proprio centro di produzione a Caluso. L’uva presenta caratteristiche quali una spiccata acidità, un’elevata sapidità e una piacevole dolcezza. Queste peculiarità si originano sia grazie al terreno, ricco di detriti glaciali granitici di grande complessità minerale, sia grazie alla mano dell’uomo, che ha messo a punto un sistema di allevamento esclusivo, detto topia (o “pergola”) canavesana.
L’intervento esperto dei produttori del territorio permette all’Erbaluce di esprimere la propria versatilità, dando vita a ben tre vini differenti: un bianco secco, fresco e sapido, un raffinato spumante ed un passito d’eccellenza, longevo e inimitabile. L’Erbaluce è il primo vino bianco piemontese a ottenere la Denominazione di Origine Controllata, nel 1967, e tra i primi a ottenere la Denominazione di Origine Controllata e Garantita, nel 2010.
